Quest’anno inizia alle superiori l’obbligo di insegnamento in lingua di intere parti di discipline. Un esempio lampante del velleitarismo e provincialismo della classe dirigente italiana, che, sia detto ‘en passant’, impone agli altri quello che essa stessa non si sogna nemmeno lontanamente di praticare. Le profondità di discipline scientifiche, filosofiche, storiche, letterarie saranno affidate a docenti che biascicheranno quattro frasette in una lingua incomprensibile a tutti e parlata in nessun luogo. Si tenga presente che non è raro in Italia il docente di lingua straniera che non pratica la lingua straniera che dovrebbe insegnare. Fatte salve le lodevoli eccezioni, immaginate un docente non di lingua che ha fatto un corsetto striminzito per imparare un po’ di inglese o francese, e che poi spaccia i contenuti della propria disciplina attraverso questa lingua veicolare. Ma che veicolo sarà? Un carretto a pallini direbbero dalle nostre parti. Le scienze, la filosofia, la storia, la letteratura viaggeranno su traballanti carretti a pallini. Bon voyage!